venerdì 10 luglio 2015

Due "brevetti": Clorofilla System & Baobab Reserve



Clorofilla system

L’immensa copertura del Fair Trade Market (area 1202 mq) si ispira ad una foresta urbana ed è composta da diverse decine di filamenti che intrecciandosi e sovrapponendosi creano l’effetto di un sottobosco illuminato dai fasci di luce solari filtrati dalle fronde degli alberi. La tessitura di queste linee genera alternanze di luci e ombre, vuoti e pieni, dando vita ad un elemento scultoreo che rimanda ad opere di Land-art.

La base dei filamenti della copertura è composta da un cemento autopulente che integra la proprietà “i.active BIODYNAMIC” con principio attivo TX Active brevettato da Italcementi. A contatto con la luce del sole, il principio presente nel materiale consente di “catturare” alcuni inquinanti presenti nell’aria trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l’atmosfera dallo smog. La malta prevede l’utilizzo per l’80% di aggregati riciclati, in parte provenienti dagli sfridi di lavorazione del marmo di Carrara, che conferiscono una brillanza superiore ai cementi bianchi tradizionali. Superiorimente, invece, a contatto diretto con la luce solare, la struttura cementizia ospita pannelli fotovoltaici integrati.
FAI è l'acronimo di Fotovoltaico architettonicamente integrato, corrispondente in lingua italiana all'acronimo inglese BIPV che significa Building Integrated Photo Voltaic. Il FAI racchiude l'insieme delle tecnologie fotovoltaiche studiate per essere applicate agli edifici come parte integrante dell'involucro edilizio.


BAOBAB reserve system

I tre elementi di sostegno della copertura del Fair Trade Market hanno  lo stesso linguaggio simbolico della stessa, così come per quest’ultima si è voluto riconfigurare gli effetti di un intreccio di rami e fogliame, per gli elementi che la sorreggono le fisionomie sono similari a quelle di alberi dal grande fusto. L’esigenza e la prerogativa di sviluppare una struttura che non fosse inserita passivamente nel sistema programmatico ed architettonico del progetto ha portato al riflettere su come donare funzione tecnologicamente attiva oltre che linguistica a questi tre grandi elementi. Nasce così il sistema BAOBAB, sistema di raccolta delle acque piovane, che si ispira alla caratteristica tipica dei Baobab, specie alborea africana appartente alla famiglia delle Adansonie. I Baobab sono alberi caducifogli con grandi tronchi, che raggiungono altezze tra i 5 e i 25 m (eccezionalmente 30 m); il diametro del tronco può raggiungere i 7 m (eccezionalmente 11 m). Sono famosi per la loro capacità d'immagazzinamento d'acqua all'interno del tronco rigonfio, che riesce a contenere fino a 120.000 litri d'acqua per resistere alle dure condizioni di siccità di alcune regioni.

Questi 3 grandi silos hanno diametro variabile dai 2.00 ai 0.90 metri per un altezza fissa a 21,3 metri. Ognuno di questi ha una capacità massima di 4323,9 litri.
Il serbatoio è connesso alla base con un depuratore ed una pompa che immette l’acqua nel sistema del FTM, mentre in sommità un sistema di gronde disposte in falsi piani convoglia l’acqua della copertura nel “tronco”.









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